10 Febbraio 2023
VINO, COLDIRETTI UMBRIA: BLITZ IRLANDA SU ALLARMI IN ETICHETTA VA FERMATO

Il blitz irlandese sulle etichette allarmistiche sul vino va fermato per difendere un prodotto simbolo anche della nostra regione il cui export nel mondo vale circa 35 milioni di euro. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria dopo che l’Irlanda ha notificato all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) le norme tecniche sull’etichettatura “salutista” degli alcolici, da applicare a tutti i prodotti alcolici venduti in Irlanda, siano essi prodotti localmente o importati. Il periodo per la presentazione delle opposizioni scade tra 90 giorni. Dopo aver incassato l’autorizzazione Ue, il Governo di Dublino - spiega Coldiretti - vuole ora il via libera dal Wto per adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Un provvedimento preso nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici. Viene realizzato all’estero più della metà del fatturato del vino italiano per un totale di 8 miliardi nel 2022 che - sostiene Coldiretti - potrebbero essere messi a rischio dal diffondersi di ingiustificati allarmi in etichetta mirati a contenere i consumi di un prodotto presente sulle tavole da migliaia di anni e che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea. È del tutto improprio - commenta Giampaolo Farchioni Vice Presidente regionale Coldiretti - assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini - aggiunge Farchioni - non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Questi allarmismi mettono a rischio un comparto importante per l’economia agricola regionale e per il nostro ambiente, penalizzandolo anche in chiave turistica, visti i numerosi appassionati che si avvicinano a cantine e vigne emblema di tante nostre colline. C’è preoccupazione per i possibili effetti economici e per i nostri investimenti - ribadisce Giampaolo Tabarrini produttore vitivinicolo socio Coldiretti e Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco - ma anche tanta amarezza, visto tutto il nostro impegno in favore della qualità, con un’attenzione sempre più crescente verso la sostenibilità ambientale e il rapporto con i consumatori, “educando” ad un consumo responsabile. Il nostro è un comparto che non va demonizzato ma sostenuto - conclude Tabarrini - in grado com’è di esprimere al meglio, anche all’estero, l’eccellenza, la nostra civiltà, la conoscenza e il saper fare di una filiera che nel tempo ha saputo crescere e migliorarsi, valorizzando il gusto per la vita e lo stare bene insieme e in salute. Il vino è uno degli alimenti più antichi della vita millenaria dell’uomo e della nostra cultura.