23 Settembre 2010
VERTENZA ZOOTECNIA

Una piattaforma mobilitativa per il rilancio e lo sviluppo del settore zootecnico, contenente proposte e richieste per gli amministratori e i decisori politici umbri, è stata consegnata stamane nel corso di una Conferenza Stampa tenutasi nei pressi di una stalla vicino Perugia, dal presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, all’Assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini e a quello all’Ambiente Silvano Rometti. Nella piattaforma - ha spiegato Agabiti - abbiamo evidenziato come il comparto zootecnico umbro rappresenta il 35% della produzione lorda vendibile agricola ed è il settore che “deposita” sul territorio la percentuale più elevata del valore della produzione agricola regionale. A fronte di tale importanza economica - ha proseguito Agabiti -  l’indice di densità del bestiame in Umbria è di 0.2 UBA/ha, inferiore rispetto alla media nazionale (in Italia: 0.32 UBA/ha). Questo a testimonianza del fatto - ha aggiunto Agabiti - che la pur condivisibile attenzione per la tutela ambientale, non deve necessariamente trasformarsi, come successo negli ultimi tempi, in una visione che consideri la zootecnia come problema insormontabile. Occorrono pertanto scelte politiche coraggiose, chiare e indispensabili per restituire una nuova centralità al settore che rappresenta il comparto traino per l’agricoltura umbra, fondamentale anche per la tutela ambientale e per il mantenimento delle zone marginali.
Il direttore Coldiretti Umbria Angelo Corsetti ha illustrato i punti salienti della piattaforma mobilitativa predisposta dall’Organizzazione agricola. Tra gli interventi più urgenti - ha spiegato Corsetti - quelli riguardanti il mercato, fortemente e negativamente influenzato dalla notevole quantità di prodotti provenienti dall’estero e su cui urge intervenire per sviluppare la presenza di quelli umbri, privilegiare la filiera corta, promuovendo accordi con la G.D.O., con la ristorazione collettiva e privata. Altro punto fondamentale della piattaforma - ha ricordato Corsetti - è quello inerente alle misure del Piano di Sviluppo Rurale dell’Umbria rivolte al settore, da modificare ed incrementare secondo le esigenze delle imprese zootecniche, così come la necessità di mettere in campo una specifica politica in tema di qualità delle produzioni e di efficienza dei servizi alle imprese. Tra le problematiche che vanno affrontate per il rilancio della zootecnia - ha aggiunto Corsetti - il Piano regionale di Tutela delle Acque, urbanistica ed energia “verde”. Su queste - ha concluso il direttore regionale Coldiretti - è necessario un approccio interdisciplinare: da qui la richiesta di un tavolo unico, per definire un quadro normativo certo, che tenga anche conto delle strategie e soluzioni definite a livello nazionale.
Stiamo lavorando - ha affermato l’assessore all’Agricoltura Cecchini - ad un nuovo Piano regionale per la zootecnia, che metta il mondo agricolo nelle condizioni di rafforzare il settore allevamenti, in maggiore sintonia con le tematiche ambientali: per questo operiamo in modo trasversale con l’assessore all’Ambiente. Lo sforzo della Regione - ha aggiunto Fernanda Cecchini -sarà quindi quello di individuare misure idonee al sostegno della zootecnia, per il valore e la qualità delle nostre carni, per il contributo alla tenuta della nostra economia, per il fatto che le imprese agricole che hanno allevamenti, sono presenti in aree marginali del territorio, costituendo così un presidio importante. Certo - ha spiegato - siamo preoccupati dall’azzeramento portato avanti dal Governo sul DPCM agricoltura, perché questo mette a rischio anche le risorse (800.000,00 €), che annualmente erano destinate alle associazioni provinciali allevatori (APA).
L’Amministrazione regionale - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Rometti - è impegnata al sostegno e alla ripresa di un’attività zootecnica di qualità, compatibile con l’esigenza pur generale di tutela e valorizzazione ambientale della nostra regione. A tal fine è stato attivato fin dalla costituzione della nuova Giunta Regionale, un confronto continuo con i rappresentanti del mondo agricolo, per dotarsi di tutti quegli strumenti regolamentari e incentivanti necessari.