24 Marzo 2017
TERREMOTO, COLDIRETTI UMBRIA: BENE VISITA UE, DIMEZZATI TURISTI STRANIERI

A sette mesi dalle prime scosse sono praticamente dimezzate le presenze dei turisti stranieri nelle aree colpite dal sisma con effetti disastrosi sull’economia locale. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che esprime apprezzamento per la riunione a Norcia della presidenza del Parlamento europeo (presidente, vicepresidenti e presidenti dei gruppi politici) nell’ambito delle cerimonie per il 60 anniversario dei Trattati di Roma promossa dal presidente Antonio Tajani. Insieme agli aiuti materiali diretti, è un segnale importante - sottolinea Coldiretti Umbria - per incentivare le presenze sul territorio soprattutto in vista della Pasqua in luoghi caratterizzati tradizionalmente da un grande afflusso dall’estero.  Il terremoto - afferma Coldiretti - ha colpito un territorio a prevalente economia agricola che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento, con la ricostruzione che deve andare di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo. L’agriturismo, secondo Coldiretti, è il settore turistico più danneggiato dal terremoto con le presenze praticamente azzerate per un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 115 in Umbria, 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio e 247 nelle Marche, dove al momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione.  Ma gli effetti del terremoto sulle presenze - continua Coldiretti - si sono sentiti anche su tutti i 3400 agriturismi complessivamente attivi nelle quatto regioni, dove i turisti sono più che dimezzati. Il calo degli arrivi di turisti, con il conseguente danno economico, allunga - rileva Coldiretti - il conto dei problemi provocati dal terremoto alle strutture, con molti agriturismi che hanno avuto stanze per gli ospiti inagibili, cucine e sale ristoranti lesionate, laboratori di trasformazione crollati, piscine e arredi danneggiati, tettoie e gazebo pericolanti. Le vendite di tipicità ai turisti si sono ovviamente azzerate sia per il blocco dell’attività di trasformazione che per la stessa mancanza di clienti. In difficoltà - sostiene Coldiretti - è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori. Per risollevare il turismo occorre anche - sottolinea Coldiretti - un impegno deciso, concreto e tempestivo a livello di promozione per riportare le persone in queste aree. Un esempio è l’iniziativa “Fai Pasqua da noi!” promossa da Campagna Amica in vista delle prossime vacanze per favorire una prima ripresa delle presenze.