4 Agosto 2011
REGOLAMENTO RINNOVABILI, COLDIRETTI UMBRIA: NON PENALIZZARE LE IMPRESE

Se la ricerca di un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la salvaguardia ambientale, riveste senz’altro un’importanza prioritaria per la nostra regione, alcuni elementi che emergono dalla nuova normativa in materia, rischiano concretamente di penalizzare anche l’attività degli imprenditori agricoli umbri che si impegneranno nel settore.
È quanto afferma Coldiretti Umbria, in merito al Regolamento regionale sull’installazione degli impianti da fonti rinnovabili e la strategia 2011/2013, presentati stamane a Perugia nel corso di una conferenza stampa.
In particolare - sostiene Coldiretti - riguardo agli impianti di qualsiasi potenza alimentati da biomassa vegetale o da biomassa di cui al Regolamento n.4/2011, e a quelli operanti in assetto cogenerativo, l’aumento delle distanze dai centri abitati, da 500 a 1500 metri per i primi e da 200 a 500 metri per i secondi, rischia di ridurre considerevolmente la possibilità di realizzare gli impianti, penalizzando, inoltre, l’opportunità di utilizzo dell’energia prodotta da parte delle comunità locali adiacenti a tali strutture.
Inoltre - aggiunge Coldiretti - altro punto che desta forte perplessità, è l’assunzione di validità retroattiva da parte del Regolamento: una situazione che andrebbe a sfavorire in modo rilevante quelle progettazioni in corso d’opera, che avevano tenuto conto dei precedenti dettami legislativi, con evidenti danni economici e precludendo, in taluni casi, con i nuovi parametri, la realizzazione di opere già progettate, il cui iter amministrativo è in corso.
Pur tenendo conto - conclude Coldiretti - della bontà complessiva del Regolamento, che ad esempio stabilisce giuste indicazioni riguardo al fotovoltaico per i terreni agricoli, l’auspicio è che alcune sue criticità, possano trovare una “ricomposizione”, a tutela dell’attività d’impresa, in virtù anche dell’impatto economico importante che il settore può rivestire per il mondo agricolo.