21 Febbraio 2013
Paura a tavola per 6 italiani su 10. Manni, Presidente Coldiretti Terni: garantire trasparenza ai cittadini-consumatori

Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci che le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari. È quanto sottolinea Massimo Manni presidente della Coldiretti Terni, in riferimento ad una indagine Coldiretti/Swg dalla quale si evidenzia come le frodi più gravi per il 60 per cento dei cittadini sono quelle alimentari poiché possono avere effetti sulla salute, al secondo posto (40 per cento) vengono quelle fiscali, mentre le truffe finanziarie sono lo spauracchio del 26 per cento degli italiani, seguite a stretta distanza da quelle commerciali, come la contraffazione dei marchi (25 per cento).
Soprattutto in un momento di crisi in cui molti sono costretti a risparmiare sull’alimentazione - afferma il presidente della Coldiretti Terni Manni - è necessario garantire trasparenza ai cittadini-consumatori e metterli in condizione di conoscere ciò che va sulle loro tavole.
Oltre il 90 per cento degli italiani tra l’altro - riferisce Coldiretti - ritiene che dovrebbe essere obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine delle materie prime agricole impiegate in tutti gli alimenti mentre ben il 65 per cento si sente garantito da un marchio degli agricoltori italiani, il 16 per cento da quello della distribuzione commerciale e appena il 9 per cento da uno industriale. Una tendenza che trova giustificazione in quanto avvenuto nella recente vicenda della carne di cavallo spacciata come carne di manzo.
La diffidenza dei cittadini è stata alimentata - prosegue Coldiretti - dall’escalation che si è verificata negli ultimi tempi in cui in media c’è stato uno scandalo alimentare all’anno,  dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina,  dalla mozzarella blu al batterio killer nei germogli di soia fino alla carne di cavallo nei ravioli.
Il ritardo dell’Unione Europea nell’adottare misure di trasparenza dell’informazione al consumatore, come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime utilizzate, ha favorito - conclude il presidente della Coldiretti Terni - il moltiplicarsi degli allarmi a tavola provenienti dalle diverse parti del mondo.

L’ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza                            E quelli senza
Carne di pollo e derivati                                             Pasta
Carne bovina                                                           Carne di maiale e salumi
Frutta e verdura fresche                                            Carne di coniglio e cavallo
Uova                                                                      Frutta e verdura trasformata
Miele                                                                      Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro                                                 Formaggi
Latte fresco                                                            Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce                                                                     Carne di pecora, agnello
Extravergine di oliva                                                  Latte a lunga conservazione

Fonte: Elaborazioni Coldiretti