7 Ottobre 2010
“PAC, COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE E CRISI ECONOMICA”

Vogliamo una Pac più forte, ma anche più selettiva che vada a premiare chi crea sviluppo, occupazione e presidio del territorio; una Pac che premi le imprese vere che producono cibo e non la rendita fondiaria. È quanto affermato oggi da Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria, nel corso del Convegno “Pac, Competitività delle imprese agricole e crisi economica”, promosso dall’Organizzazione agricola a Perugia, con il CeSAR (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale), l’Associazione “Alessandro Bartola” e la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia. Le prime proposte sul futuro della Pac sono tutte nel segno della continuità - ha sottolineato Agabiti - con la richiesta del mantenimento di una Pac forte, che conservi i suoi obiettivi storici, tenendo conto delle nuove sfide: beni pubblici, cambiamenti climatici, instabilità dei mercati. Abbiamo iniziato anche in Umbria un percorso con le Istituzioni - ha aggiunto Agabiti - per arrivare ad una posizione condivisa con la Regione, da presentare nelle varie sedi in cui si discuterà della nuova Pac.
L’Assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, ha affermato come occorra uno sforzo comune per portare un contributo all’idea di una nuova Pac. Come Regione - ha aggiunto Cecchini - ci stiamo muovendo per arrivare a fine ottobre con una posizione unitaria su questi argomenti, anche a fronte di una debolezza e di un ritardo dell’Italia in quest’ambito. La nuova Pac - ha ribadito l’Assessore regionale all’agricoltura - dovrà dare certezze di reddito ai nostri agricoltori e quindi dobbiamo avere un’idea chiara di cosa vogliamo come Paese e come Regione.
A metà novembre - ha ricordato Luca Panichi Presidente Coldiretti Perugia - il Commissario Europeo Ciolos, presenterà la comunicazione della Commissione sul futuro della Pac dopo il 2013: una tappa importante nel percorso che condurrà alla definizione della Pac 2014-2020, un tema ancora poco trattato che invece merita la massima attenzione anche degli agricoltori umbri. Ecco il perché di momenti di informazione e dibattito come quello di oggi, utili per la politica agricola regionale e per tutti gli addetti ai lavori.
Fabrizio De Filippis dell’Università Roma Tre, ha ricordato che la PAC “pur con tutti i suoi difetti, ha svolto e può svolgere un ruolo importante sul fronte della integrazione europea e nel mantenimento di un’agricoltura vitale”. Franco Sotte dell’Università Politecnica delle Marche e Direttore Agriregionieuropa, nel suo intervento ha delineato le caratteristiche che dovrà avere la nuova PAC: “targeted (finalizzata), cioè deve mirare a determinare specifici comportamenti; tailored (proporzionata), commisurata cioè ai costi necessari perché essi siano realizzati; contrattualizzata, solo “pagamenti” e “incentivi” nel futuro della PAC. Termini come: “sussidio”, “aiuto”, “premio”, “compensazione”, “contributo”, vanno abbandonati”.
Angelo Frascarelli dell’Università degli Studi di Perugia, ha sottolineato come “in Umbria i pagamenti diretti della PAC hanno un’importanza notevolissima; l’agricoltura umbra rappresenta una percentuale dell’1,5% del valore aggiunto agricolo nazionale, a fronte del 3,5% di pagamenti diretti della Pac. In totale, le entrate annuali per i pagamenti diretti in Umbria assommano a 135,4 milioni di euro; anche i pagamenti medi per azienda (3.815 euro) e per ettaro di SAU (369 euro) sono superiori alla media nazionale”. Il Convegno, che si è avvalso del patrocinio della Rete Rurale Nazionale, è stato realizzato con il contributo dell’Unione Europea, DG Agricoltura e Sviluppo Rurale, nel quadro delle azioni di informazione sulla politica agricola comune ed è stato moderato in un’affollata sala convegni, da Francesco Pennacchi, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia.