15 Luglio 2011
MONTEDOGLIO: DOPO L’IMPEGNO DEGLI ENTI PREPOSTI A RISOLVERE I PROBLEMI, COLDIRETTI MONITORA SITUAZIONE

Di fronte alle varie analisi formulate, circa le possibili cause che stanno provocando la riduzione dei flussi idrici delle condotte di Montedoglio, con ripercussioni negative per l’irrigazione delle imprese agricole, è importante l’impegno preso da parte degli enti preposti, a risolvere il grave disservizio nel più breve tempo possibile.
È quanto afferma Coldiretti Perugia che nei prossimi giorni continuerà a monitorare attentamente l’evolversi della situazione, dopo che oggi, con una delegazione guidata dal presidente provinciale Luca Panichi e dalla responsabile di zona di Città di Castello Marcella Calabresi, ha preso parte all’importante incontro richiesto proprio dall’Organizzazione agricola, presso la sede della Comunità Montana Alta Umbria, con la partecipazione dell'Ente Irriguo Umbro Toscano.
Il summit, cui hanno partecipato anche numerosi imprenditori agricoli interessati - spiega Coldiretti - è risultato fondamentale per mettere a fuoco il problema con tutti i soggetti competenti e ha confermato la forte preoccupazione e il legittimo malcontento delle imprese, per le ripercussioni negative che le colture agricole del territorio stanno subendo. Il problema in particolare - evidenzia Coldiretti - riguarda alcuni dei distretti più grandi cui giunge l’acqua proveniente dal Montedoglio, ovvero quelli numero 8, 9, 13, 14 e 15, coltivati per lo più a tabacco e mais.
Il forte malessere degli imprenditori del territorio - commenta il presidente Coldiretti Perugia Luca Panichi - è del tutto giustificabile, alla luce dei gravi danni economici che si stanno verificando, ed è reso ancora più comprensibile dal fatto che in varie occasioni pubbliche, essi avevano ricevute ampie rassicurazioni da parte dei soggetti competenti, circa una corretta e tempestiva erogazione dell’acqua per uso irriguo in questo periodo. Occorre evitare - ribadisce Panichi - che le responsabilità del problema e i “rimpalli” di competenze, ricadano sul lavoro delle imprese, impegnate a garantire qualità delle produzioni agricole e del cibo made in Umbria.
Continuerà quindi il nostro impegno - aggiunge Panichi - per cercare di tutelare i tanti investimenti posti in essere dalle imprese agricole, che hanno sottoscritto regolari contratti per l’attingimento ed oggi si trovano incolpevolmente in grande difficoltà per il disservizio.
È evidente che se entro breve tempo non si risolverà la situazione - conclude Coldiretti - anche questo problema dell’Alta Umbria, dovrà affrontarsi all’interno del Tavolo di crisi già richiesto da Coldiretti a Regione e Provincia, per gli altrettanto importanti problemi che riguardano gli attingimenti dal fiume Nestore.