11 Febbraio 2021
MOBILITAZIONE DANNI DA CINGHIALI: IL PRESIDENTE COLDIRETTI UMBRIA IN AUDIZIONE IN II E III COMMISSIONE CONSILIARE. Illustrato il Manifesto “Tuteliamo territorio e imprese”: non esiste una soluzione univoca, serve la collaborazione di tutti! Ok intanto a impegno del Presidente Squarta.

Istituzione da parte della Regione di un Tavolo permanente sul problema cinghiali che metta insieme tutti gli attori coinvolti da questa pesante questione, accentuatasi con l’emergenza covid e che si aggraverà ancor di più in primavera. È quanto proposto tra l’altro dal presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti nel corso dell’audizione odierna in II e III Commissione Consiliare dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, in merito a “Interventi per il controllo degli ungulati” indetta su richiesta della Coldiretti Umbria. Nell’illustrare il contenuto del Manifesto Coldiretti “Tuteliamo territorio e imprese”, Agabiti ha ricordato come siano necessarie misure straordinarie e ordinarie. Tra le prime, l’adozione di un piano di controllo della specie cinghiale, che preveda l’utilizzo di ogni strumento possibile; inoltre, la possibilità per l’agricoltore in possesso di licenza, di intervenire direttamente o allestire trappole idonee alla cattura di cinghiali che si trovano all’interno del proprio fondo, previa comunicazione agli organi preposti senza il rispetto del termine attualmente previsto. Tra quelle ordinarie, la richiesta alla Regione di un tavolo “tecnico” permanente che si riunisca con continuità, con tutti gli attori interessati ad arginare il problema ciascuno per le proprie competenze e che porti a proposte condivise su diversi temi. Censimento della specie; definizione delle aree non vocate alla presenza del cinghiale e piani di controllo specifici; pubblicazione dei dati; maggior coinvolgimento degli Enti gestori delle aree naturali protette; contributi concreti e proporzionati agli agricoltori, per l’acquisto di strumenti ecologici di prevenzione; maggiore tempestività nel riscontro dei danni ed indennizzi puntuali. Se serve - secondo Agabiti - una migliore gestione del territorio attraverso gli Atc, è necessaria anche la costruzione di una filiera tracciata per la commercializzazione della carne degli ungulati, che possa trasformare il problema in risorsa. I cinghiali - ha ricordato tra l’altro Agabiti - continuano a danneggiare le campagne, biodiversità e ambiente, mettendo a rischio pure la sicurezza dei cittadini sulle vie di comunicazione e all’interno delle città, ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina africana. Nella convinzione che la soluzione all’emergenza cinghiali non possa essere univoca, è necessario coinvolgere tutti i “mondi” interessati in uno spirito collaborativo; la nostra mobilitazione in difesa del diritto a produrre degli agricoltori e per la sicurezza della comunità - afferma Agabiti - proseguirà nei prossimi giorni, con l’incontro di altri rappresentanti delle Istituzioni ai vari livelli. In quest’ambito - prosegue Agabiti - registriamo con grande soddisfazione il tempestivo impegno del Presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta con l’annuncio della presentazione di una mozione sul problema, che recepisce la gravità della situazione che gli abbiamo testimoniato ieri con la consegna del Manifesto stesso.