31 Maggio 2013
MALTEMPO, COLDIRETTI UMBRIA: LE PRIME STIME DEI DANNI DI UNA PAZZA PRIMAVERA

La pazza primavera che ha colpito anche l’Italia centrale, sta danneggiando seriamente il comparto agricolo regionale. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria, che ha iniziato un monitoraggio con i propri tecnici sul territorio, per fare una prima stima dei danni nelle campagne, conseguenza di una primavera caratterizzata da precipitazioni intense e freddo anomalo, che ha seguito un autunno e un inverno altrettanto piovosi.
Sono gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno sempre più incidendo sulle attività agricole - afferma Coldiretti - che se da un lato, hanno portato un grande sollievo per le falde acquifere, dopo gli eventi siccitosi dello scorso anno, dall’altro, in vari territori, stanno compromettendo il lavoro degli imprenditori agricoli.
Dalle prime informazioni raccolte - informa Coldiretti - si profila una situazione di disagi e danni che varia a secondo delle zone, anche se il comune denominatore sembra lo stesso, ovvero quello di una tardiva fienagione con perdita di quantità e qualità di foraggio, con ripercussioni negative per la zootecnia, mentre si prevede un significativo calo delle produzioni di cereali autunno-vernini per l’eccesso di acqua, con danni dovuti anche ad asfissia radicale e dall’insorgere di funghi e parassiti, favoriti dalla grande umidità. Per le colture primaverili come mais e girasole, segnalati diversi problemi per ritardi nelle semine che dovevano in parte rimpiazzare proprio quelle invernali, mentre per gli ortaggi a pieno campo, le eccesive piogge e le basse temperature stanno rallentandone la crescita, favorendo anche qui attacchi fungini. Difficoltà si registrano anche nell’allegagione delle viti, nelle opere di trapianto del tabacco, mentre bisognerà attendere ancora, per delineare gli effetti del maltempo sugli olivi.
Al momento le prime stime fanno propendere per un calo medio di produzione nelle diverse zone di un 30-40 % per grano, orzo e avena, ma anche per le foraggere, con punte ben superiori specie nelle zone colpite da neve e grandine.
In Umbria - aggiunge Coldiretti - analogamente a quanto riscontrato in altre regioni, dovrebbe essere valutato, anche a livello istituzionale, se esistano le condizioni per avviare le procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale per le zone più colpite.
Peraltro, ancora una volta, questi eccezionali eventi climatici - conclude Coldiretti - dovrebbero far riflettere pure sulla esigenza di dare maggiore diffusione alle assicurazioni agevolate, uno strumento fondamentale per tutelare il reddito d’impresa in caso di calamità naturali.