6 Giugno 2012
“L’IMU E LE IMPRESE AGRICOLE”

Favorire una corretta ed omogenea applicazione sul territorio dell’IMU per le imprese agricole umbre. Questo uno degli obiettivi del Seminario tenutosi oggi a Perugia, presso la sede dell’Anci Umbria, promosso dalla Coldiretti regionale, dal titolo “L’IMU e le imprese agricole”. L’iniziativa - spiega Coldiretti - che ha visto la partecipazione del personale tecnico dell’Organizzazione agricola ma anche di funzionari degli uffici tributi dei Comuni umbri, rientra in un’ottica di più ampia collaborazione tra amministrazioni locali e mondo agricolo, impegnati in questo periodo proprio in direzione di una “corretta applicazione” dell’IMU.
Infatti Coldiretti Umbria, dopo aver scritto nei mesi scorsi a tutti i Sindaci della regione per sensibilizzarli in merito alla loro facoltà di mitigare l’impatto della nuova imposta sulle imprese agricole, è ora all’opera per ridefinirla nel rispetto delle normative.
La nuova imposta - ha affermato nel corso del Seminario Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria - non risparmierà il settore agricolo, anche se l’impatto sarà decisamente meno pesante rispetto a quanto stabilito inizialmente. Una novità importante rispetto alla iniziale formulazione per l’Umbria, è quella che riguarda i fabbricati rurali strumentali (stalle, depositi, agriturismi, fienili, etc.) ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani che sono ora esentati dall’IMU, così come i terreni agricoli, che continuano a rimanere esenti come nel passato, ad esclusione del Comune di Bastia Umbra, che comunque potrà godere delle riduzioni applicabili ai soggetti agricoli professionali.
Domenico Buono Responsabile Fiscale Coldiretti Nazionale, ha illustrato le novità principali delle nuove normative a livello generale, tra cui l’applicazione dell’aliquota minima dello 0,2% sui fabbricati rurali strumentali ricadenti in Comuni non montani. Per quanto riguarda i terreni agricoli, posseduti e condotti da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola - ha precisato Buono -  è stato introdotto un coefficiente moltiplicatore utilizzato per il calcolo della base imponibile pari a 110 (rispetto a 120) e introdotte esenzioni e riduzioni di imposta previste in parte anche nella vecchia ICI. Per i terreni non posseduti da “professionali” è previsto, invece, un aumento del coefficiente moltiplicatore da 130 a 135. Altra novità - ha aggiunto Buono - riguarda i terreni edificabili utilizzati per l’esercizio dell’attività agricola, assoggettati all’imposta determinata sul valore catastale in luogo del valore mercato a condizione che sugli stessi persista l’utilizzazione agro-silvo-pastorale. Ebbene, tale agevolazione viene ora esplicitamente estesa anche alle società “professionali”, risolvendo così un annoso problema. Per ora si pagherà - ha concluso Buono - solo il 30 per cento della tassa calcolata, sugli immobili delle imprese agricole rimasti soggetti all’imposta: una volta quantificata la somma derivante dalla prima rata dell’IMU e individuati con precisione tutti i fabbricati agricoli (entro il 30 giugno scadono i termini per le domande di variazione catastale ed entro il 30 novembre vanno accatastati tutti i fabbricati non iscritti), il Governo rideterminerà le aliquote così da limitare l’onere a carico del settore agricolo.
Il risultato ottenuto sull’IMU - ha precisato il Direttore della Coldiretti Umbria Alberto Bertinelli - si è avuto anche grazie all’attività di concertazione e alle altre iniziative promosse dalla Coldiretti a tutti i livelli, con l’accoglimento di molte delle richieste avanzate per limitarne e renderne più giusto l’impatto sul settore primario. Al Seminario hanno apportato un prezioso contributo gli interventi di Livia Mercati,  Coordinatrice Commissione Bilancio e Finanza Anci Umbria e Silvio Ranieri Segretario Generale Anci Umbria.