11 Novembre 2021
LATTE: PRANDINI (COLDIRETTI), ACCORDO SU PREZZO SALVA STALLE. Coldiretti Umbria ha chiesto all’Assessore un tavolo di filiera regionale.

“Con un atto di responsabilità è stata accolta la nostra proposta per un aumento di 4 centesimi del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia senza che vi sia un impatto sui consumatori”. È quanto affermato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare il protocollo di intesa firmato dall’intera filiera al tavolo convocato dal Ministro Stefano Patuanelli sulla crisi del latte, su sollecitazione della Coldiretti e che viene ora istituzionalizzato. La Grande Distribuzione Organizzata - riferisce Coldiretti - si impegna affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un premio “emergenza stalle” che viene corrisposto alle imprese della trasformazione per poi essere riversato integralmente agli allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa.  Le imprese di trasformazione, incluse le cooperative, a loro volta - continua Coldiretti - si impegnano a riconoscere agli allevatori loro fornitori un premio aggiuntivo sino a 1 centesimo di euro al litro di latte entro la soglia fissata di 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa, per il latte conferito nella Regione Lombardia, parametro dal quale determinare le soglie di premio indicativo per il latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza tuttavia andare a diminuire quanto già riconosciuto. Nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere sarà inserita la dicitura “Premio emergenza stalle”. All’applicazione dell’intesa - sottolinea Coldiretti - deve seguire una adeguata campagna pubblica di sensibilizzazione sul consumo di latte e derivati e per la valorizzazione di una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno. “L’intesa salva le 26mila stalle da latte italiane rimaste che nel corso dell’anno 2021 hanno dovuto subire un rilevante aumento dei costi di produzione con un rincaro delle materie prime e dei foraggi” sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di valorizzare la filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro, occupa oltre 100.000 persone e genera una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale nel Paese e che rappresenta, di fatto, il primo comparto dell’agroalimentare nazionale”. Sul protocollo di intesa firmato a livello nazionale interviene anche Coldiretti Umbria definendolo un rilevante traguardo con ripercussioni positive anche per le aziende del territorio, alle prese con le conseguenze della pandemia e con l’aumento dei costi di gestione e produzione tra cui mangimi, carburante ed energia. Proprio Coldiretti Umbria si è già attivata con l’Assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni affinché venga convocato un tavolo di filiera con gli attori interessati per trasferire a livello regionale quanto definito a livello nazionale. La stabilità della rete zootecnica italiana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude - conclude Coldiretti - si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.