12 Giugno 2012
IMPRESAPESCA COLDIRETTI: VALORIZZARE LA TROTICOLTURA UMBRA

Occorre valorizzare la qualità e la freschezza dei prodotti dell’acquacoltura, in particolare della trota, anche in termini di una maggiore conoscenza da parte dei consumatori. È quanto afferma ImpresaPesca Coldiretti in riferimento all’importante convegno tenutosi nei giorni scorsi a Norcia dal titolo “La piscicoltura: una concreta risorsa per l’Umbria”.
Anche grazie alla qualità delle acque fluviali ed all’integrità e alla sicurezza alimentare nell’intera filiera del prodotto - sostiene Coldiretti - la troticoltura dell’Italia centrale ed umbra in particolare, si colloca ai vertici della produzione nazionale, in termini di eccellenti qualità organolettiche e di massima sicurezza alimentare.
Rilevante - ribadisce Coldiretti - è il ruolo dell’acquacoltura umbra, con una decina di impianti attivi, che rappresentano circa l’8% della produzione nazionale; una realtà economica produttiva di tutto rilievo quindi nel panorama agricolo-zootecnico, con una PLV (produzione lorda vendibile) di circa 10 milioni di euro.
Occorre comunque rinnovare l’impegno nel comparto - afferma Coldiretti - tenuto conto che negli ultimi anni, esso ha subito un rallentamento della domanda interna, un aumento dei costi di produzione, di quelli energetici e gestionali, ma anche burocratici. Inoltre - aggiunge Coldiretti - per continuare a credere nella troticoltura come economia sostenibile, vanno risolti problemi sensibili per le imprese di acquacoltura appenninica, quali quelli legati al minimo di flusso vitale dei fiumi.
Dal convegno di Norcia - conclude Coldiretti - si intravedono comunque segnali importanti per la ripresa di una produzione ittica per i nostri territori, come ad esempio la disponibilità mostrata dagli allevatori locali, a collaborare per creare intorno ai fiumi appenninici, anche attività indotte, quali il “pesca turismo” o eventi di pesca sportiva.
Da qui l’impegno di ImpresaPesca Coldiretti, per fornire risposte al settore, non solo relativamente alle questioni tecniche di produzione, ma anche per la rinascita di un mercato nazionale della trota e per una ripresa del suo consumo, partendo proprio dalle imprese del territorio perugino, esempio di efficienza nel tessuto produttivo dell’acquacoltura nazionale.