25 Giugno 2020
FIORI MADE IN ITALY IN CRISI ASSEDIANO PIAZZE E STATUE! Sabato 27 giugno a Perugia, Piazza IV Novembre, “Ripartiamo con un fiore”

FIORI MADE IN ITALY IN CRISI ASSEDIANO PIAZZE E STATUE

Sos vivai italiani colpiti dall’emergenza coronavirus

 “Ripartiamo con un fiore”


Piazze e statue, marciapiedi e scalinate, fontane e gondole delle principali città italiane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese. Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori sabato 27 giugno 2020 a partire dalle ore 9,30 lungo tutta la Penisola, da Venezia con la gondola fiorita in Piazza San Marco fino a Napoli in piazza Mercadante con la statua infiorata fino alla Capitale. Ma sono coinvolte tutte le principali città italiane, da Milano a Torino, da Trieste a Palermo, da Portovenere in Liguria a Lecce, da Catanzaro a Livorno, da Trento a Rimini, da Pescara a Matera, da Perugia a Cagliari, da Aosta ad Ancona e a San Marino per dare la possibilità a tutti di partecipare alla prima giornata nazionale dedicata al florovivaismo Made in Italy. In Umbria appuntamento in Piazza IV Novembre, con un insieme di composizioni floreali temporanee, con l’obiettivo di porre l’attenzione sulla bellezza del prodotto italiano e sulle capacità dei maestri fioristi, utilizzando i fiori invenduti. Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore - sottolinea Coldiretti - di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.