17 Marzo 2022
EFFETTO VALANGA SU IMPRESE E SPESA. LA GUERRA ARRIVA A TAVOLA. COLDIRETTI: “DOBBIAMO PUNTARE SULLA SOVRANITÀ ALIMENTARE”

Le difficoltà dell'autotrasporto dovuto all'aumento dei prezzi del carburante fa effetto domino su spesa, imprese e  filiera alimentare. Se pensiamo che l'85% delle merci per giungere sugli scaffali viaggia su gomma e i prezzi di benzina e gasolio sono arrivati alle stelle è semplice capire che ci troviamo di fronte al rischio di speculazioni ma anche di mancanza di approvvigionamenti. Dai campi all'industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione è l'intera filiera alimentare che paga lo scotto di questa nuova emergenza.

Ma il settore agricolo deve anche fare i conti con il balzo dei prezzi energetici che mette a rischio coltivazioni, allevamenti e industrie di trasformazione. I costi del riscaldamento rischiano di spegnere le serre per la produzione di ortaggi e fiori e il caro gasolio di fermare i trattori nelle campagne.

Il comparto alimentare richiede ingenti quantità di energia per i processi non solo di produzione, ma anche di trasformazione, conservazione e trasporto.

"Se si ferma o anche se rallenta qualcosa nel settore agricolo, anche solo un passaggio - ha sottolineato il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti - rischiamo di aumentare la dipendenza per l'importazione di prodotti alimentari dall'estero. Siamo tra l'altro alla vigilia delle semine primaverili e i rincari insostenibili metteranno in grave difficoltà le lavorazioni. Tutto questo - ha proseguito Agabiti - a danno non solo di imprese e mondo agricolo, ma soprattutto a danno del consumatore per l'impatto devastante sulla filiera che dal campo arriva dritto alla tavola".

"Oltre ad intervenire per contenere il caro gasolio, - ha commentato il direttore di Coldiretti Umbria Mario Rossi - abbiamo il dovere di strutturare in Italia un piano di resilienza per sostenere l'agricoltura e di intraprendere un percorso mirato ad aumentare la produzione di cibo per recuperare spazio occupato dalle importazioni che in situazioni di tensioni internazionali come questa che stiamo vivendo mettono a serio rischio la sovranità alimentare. Oggi portiamo a casa un risultato molto importante, un primo passo, su questo fronte con la pubblicazione in gazzetta del decreto salva filiere made in Italy richiesto nella lettera appello della Coldiretti a Mario Draghi durante la mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia". Dalla fine di novembre ad oggi “ci siamo trovati con la moltiplicazione dei costi di produzione, causati da scompensi internazionali - conclude Coldiretti - di cui per primi gli agricoltori fanno le spese.