26 Marzo 2021
COVID, COLDIRETTI E TERRANOSTRA UMBRIA: CON “STRETTA PASQUALE” ALTRO DURO COLPO AL SETTORE AGRITURISTICO! In difficoltà tutta la filiera agroalimentare.

Il lockdown di tutti i servizi di ristorazione per le feste di Pasqua e Pasquetta, rappresenta un ulteriore duro colpo anche per il settore agrituristico umbro, già penalizzato da un anno di pandemia con il blocco del turismo, per le limitazioni interne agli spostamenti e le chiusure forzate. È quanto afferma Terranostra Umbria, l’associazione che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica, nel ricordare come siano 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua, con tanti che dovranno rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze. Dopo un anno di pandemia continuano le difficoltà per gli agriturismi umbri - spiega Elena Tortoioli presidente regionale Terranostra. Le limitazioni penalizzano di nuovo un periodo molto propizio per il nostro lavoro, quello della primavera, una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna e delle nostre strutture. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse - precisa Tortoioli - i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Prosegue quindi - aggiunge Tortoioli - la fase critica del settore che ha già subito perdite a livello nazionale di 1,2 miliardi e che può contare in Umbria, su 1373 strutture con 23.862 posti letto e 13.654 a tavola. Con l’emergenza, abbiamo dovuto cambiare strategia e operatività - prosegue Tortoioli - rimodulando l’offerta anche con appositi agri box con eccellenze della tradizione pasquale. Dalla ciaramicola alla pizza di Pasqua dolce e al formaggio, ma anche salumi, formaggi e uova. In crisi - ricorda Elisa Polverini, Vicedirettore regionale Coldiretti e Segretario di Terranostra Umbria - è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Come Terranostra - conclude Polverini - continueremo in ogni modo a supportare le imprese agrituristiche, consci che una crisi come questa richiede una grande flessibilità e capacità di adattamento e ulteriori misure di sostegno. L’obiettivo è quello di non “disperdere” questo presidio di servizi sul territorio volano del turismo di qualità, della cultura dell’ospitalità rurale e di cibi e territori inconfondibili.