30 Marzo 2020
CORONAVIRUS: COLDIRETTI UMBRIA, BENE STOP RATE MUTUI ISMEA E “CURA ITALIA” PER PARENTI IN CAMPO

Bene la sospensione delle rate dei mutui Ismea alle aziende agricole, per fare fronte alle conseguenze dell’emergenza Coronavirus in Italia, così come il via libera alla collaborazione nei campi anche di parenti lontani fino al sesto grado, in una situazione in cui molti sono senza lavoro, reddito e con difficoltà anche per la spesa, sopperendo alla mancanza di manodopera. È quanto afferma Coldiretti Umbria in riferimento agli ultimi provvedimenti adottati dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e dal Decreto “Cura Italia”.

Per quanto riguarda la sospensione delle rate - afferma Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - la quota capitale potrà essere rimborsata nell’anno successivo a quello di conclusione del periodo di ammortamento, mentre la quota interessi sarà inserita nel debito residuo e ammortizzata lungo tutta la durata del mutuo. Altre misure riguardano - evidenzia Agabiti - l’estensione automatica delle garanzie Ismea su tutti i finanziamenti già garantiti, la liquidazione delle spese sostenute dalle imprese per gli stati di avanzamento lavoro in modalità semplificata, la sospensione dei termini per la realizzazione dei piani aziendali con scadenza fra il primo marzo e il 31 luglio e per evitare che le misure di contenimento dell’emergenza possano limitare l’accesso alle agevolazioni dell’Istituto, è stata posticipata al  31 luglio 2020 la pubblicazione del bando per l’insediamento dei giovani, mentre il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per la vendita dei Terreni in Banca delle Terre è posticipato al 31 maggio 2020.

Per quanto riguarda il Decreto “Cura Italia” - aggiunge Mario Rossi direttore regionale Coldiretti - esso prevede per l’emergenza Coronavirus che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro ne subordinato ne autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito. Potranno dunque collaborare alla raccolta dei prodotti agricoli anche nonni, genitori, figli, nipoti, suoceri, generi, nuore, fratelli, zii, cugini, figli di cugini, cugini dei genitori e figli dei cugini dei genitori, fratello/sorella del coniuge, zio del marito rispetto alla moglie e viceversa, cugino/a del marito rispetto alla moglie e viceversa. Si tratta di una prassi molto diffusa in agricoltura nel passato quando anche lontani parenti - ricorda Rossi - tornavano in fattorie, cascine e masserie di famiglia in occasione delle campagne di raccolta più importanti, per collaborare attivamente e ricevere magari in cambio frutta, verdura, olio o vino. Una partecipazione che negli ultimi anni era praticamente scomparsa anche per i vincoli burocratici ed amministrativi e che ora è stata resa urgente dalla stretta degli ingressi alle frontiere che ha fermato l’arrivo nelle campagne italiane di lavoratori dall’estero. Il “Cura Italia” prevede nello specifico - spiega Coldiretti - l’estensione dal quarto al sesto grado del rapporto di parentela/affinità per l’utilizzo in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo di parenti ed affini (Art. 105 D.L. 18/2020) disciplinato originariamente dall’articolo 74 della legge Biagi. È ora necessaria però, anche una celere e radicale semplificazione del voucher “agricolo” per favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro.

Tutte le misure - concludono Agabiti e Rossi - che possono aiutare il settore agricolo, la filiera agroalimentare e quanti impegnati a sostenerla, sono utili e importanti in questa difficile situazione, in cui c’è un impegno straordinario per continuare ad assicurare la produzione di cibo alle famiglie, tutelando economia e lavoro.