7 Luglio 2010
CONTINUA LA MOBILITAZIONE COLDIRETTI CONTRO IL FALSO MADE IN ITALY

Continua, dopo il successo dei “controlli” al Valico del Brennero, la Mobilitazione della Coldiretti Umbria, impegnata oggi con 200 agricoltori, insieme ad altre centinaia di imprenditori marchigiani e abruzzesi, a “presidiare” il porto di Ancona, dove entrano legalmente prodotti agricoli, destinati però, quanto meno, a “confondere” i consumatori, poiché finiscono in tavola senza alcuna informazione, danneggiando i primati qualitativi anche dell’agricoltura umbra.
Venti tonnellate di pasta “italiana” fatta in Grecia, pesche sciroppate col nome di una famosa città campana, olio d’oliva ellenico diretto in Toscana, aceto di vino in viaggio per Modena. Sono i prodotti del falso made in Italy scoperti questa mattina al porto di Ancona nel corso della mobilitazione.
Alcune auto della Coldiretti, dove campeggiavano le scritte “Il Giro d’Italia a difesa del Made in Italy a tavola”, hanno poi “seguito” alcuni camion al fine di verificare i luoghi di destinazione dei carichi.
Con i nostri “blitz”, presso frontiere e porti - spiega Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - intendiamo contribuire a “controllare” e “fare luce” su quanto arriva sulle nostre tavole, spesso senza nessuna informazione per i consumatori. Una mancanza di trasparenza legata a volte anche ad una dubbia qualità, che non fa che aggravare la situazione economica degli imprenditori agricoli di casa nostra. L’agricoltura di oggi - ribadisce Agabiti - subisce gli effetti di due “rapine”: la prima è rappresentata dalla contraffazione e dall’utilizzo di prodotti provenienti da altri paesi che assumono le sembianze di prodotto italiano e l’altra, dallo strapotere di alcuni soggetti che approfittano dello scarso potere contrattuale dell’agricoltura all’interno della filiera agroalimentare, con i prodotti agricoli sottopagati senza alcun beneficio per i consumatori. Anche oggi, con l’iniziativa presso il porto di Ancona - conclude Agabiti - ribadiamo un legittimo diritto affinché la trasparenza, la qualità e la sicurezza, diventino le vere regole da rispettare: per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula.
Una Mobilitazione, quella della Coldiretti - spiega Angelo Corsetti direttore Coldiretti Umbria - per combattere la mancanza di conoscenza e le distorsioni delle filiere, ma anche per sostenere acquisti al giusto prezzo per i consumatori e redditi equi per gli imprenditori.