8 Novembre 2012
COLDIRETTI UMBRIA: VIA LIBERA SENATO A LEGGE “SALVA OLIO”

Il sì del Senato al disegno di legge salva-olio, rappresenta un importante passo avanti nel percorso di trasparenza e legalità del comparto olivicolo-oleario, il cui iter va completato con velocità e risolutezza alla Camera.
Esprime soddisfazione Albano Agabiti, Presidente della Coldiretti Umbria, per il lavoro svolto dalla Commissione Agricoltura del Senato che ha approvato in sede deliberante il disegno di legge Mongiello-Scarpa, contenente norme determinanti per la difesa dell’olio di oliva italiano. Scritte in etichetta più grandi, stop ai marchi ingannevoli e al segreto sui nomi delle aziende che importano olio dall’estero, ma anche test probatorio per la classificazione delle caratteristiche qualitative. Un sistema di norme a tutela dei consumatori e della reale concorrenza tra le imprese, in grado di preservare l’autenticità del prodotto, la veridicità della provenienza territoriale e la trasparenza delle informazioni.
Il provvedimento - afferma il presidente regionale Coldiretti Agabiti - accoglie le istanze della filiera di produzione e commercializzazione dell’olio di oliva, proponendo una serie di misure, a partire da un’etichettatura che indichi con maggiore chiarezza la provenienza dell’olio, a tutto vantaggio del Made in Italy e dei consumatori. Lo scopo è quello di proteggere la qualità dei nostri oli nazionali e assicurare la corretta informazione sui mercati, dove si trovano ad esempio oli di oliva venduti come italiani a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive e lo stesso vale per prosciutti o formaggi “spacciati” come nostrani o italiani senza esserlo.
Anche per questo motivo in Umbria, nonostante il riconoscimento comunitario della DOP dell’olio extravergine di oliva, esteso all’intero territorio regionale, gli imprenditori debbono “subire” i bassi prezzi pagati all’origine.
Oggi - ribadisce Agabiti - non ci si può più permettere di dare per scontata la qualità del cibo portato in tavola come avveniva nel passato, quando gli effetti della globalizzazione non erano così rilevanti. Per questo, bisogna guardare con maggiore attenzione a qualità e provenienza, diffidando magari dei prodotti alimentari venduti a prezzi eccessivamente bassi. Tra l’altro, specie in questa particolare congiuntura economica, bisogna comprendere come il consumo di prodotti agroalimentari del territorio può innescare un processo virtuoso per l’intera economia locale, non solo per il settore primario.