3 Marzo 2023
COLDIRETTI UMBRIA, SICCITÀ: SERVE PIANO INVASI, PERDUTA L’89% DELL’ACQUA

Sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità che si estende anche alle aree urbane per effetto della caduta del 30% di precipitazioni in meno nell’ultimo anno, con la percentuale che sale al 40% per il nord Italia. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento al primo Tavolo sull’acqua a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ad essere assediate dalla siccità sono soprattutto le aree del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana - spiega Coldiretti. A rischio è l’ambiente, l’economia, l’occupazione e la stessa sovranità alimentare in una situazione già difficile per gli effetti della guerra in Ucraina. Dalla disponibilità idrica - riferisce Coldiretti - dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione di formaggi e salumi. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare - sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria. Con l’Italia che perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana - ricorda Agabiti - abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. Con i sempre più evidenti cambiamenti climatici e quindi pure con il moltiplicarsi degli eventi siccitosi, è ancor più prioritario passare dalla gestione dell’emergenza ad una nuova cultura delle prevenzione e soprattutto della programmazione - precisa Paolo Montioni presidente Anbi Umbria. Da parte nostra, con progetti ed investimenti, continuiamo nel nostro lavoro, non solo per la salvaguardia idrogeologica dei territori, ma anche per l’ammodernamento delle infrastrutture irrigue e per la digitalizzazione dei sistemi di irrigazione secondo i parametri europei, per raccogliere tutta l’acqua che cade e averla a disposizione quando manca, razionalizzandone l’uso con meno costi per gli imprenditori agricoli. Se la situazione in Umbria - conclude Montioni - è per il momento sicuramente meno grave che in altre aree del Paese, l’auspicio naturalmente è che le precipitazioni nei prossimi mesi proseguano, visto che altrimenti ci troveremmo, forse, di nuovo in sofferenza.