11 Ottobre 2011
COLDIRETTI UMBRIA: OK AGLI “APPALTI VERDI” PER MENSE DI SCUOLE ED OSPEDALI

Per la prima volta in Italia arrivano gli appalti verdi per le mense di scuole e ospedali gestite dalla pubblica amministrazione che devono garantire solo frutta e verdura di stagione, almeno il 25 per cento di prodotti a denominazione di origine (IGP e DOP), almeno il 15 per cento di carne biologica mentre almeno il 20 per cento del pesce deve provenire da acquacoltura bio. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria, nel ricordare come ora gli appalti verdi, debbano essere recepiti da Comuni, Province e Regioni. La qualità e stagionalità dei prodotti entra finalmente - sottolinea Coldiretti - nelle gare d’appalto degli Enti pubblici grazie all’introduzione di “Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari”, previsti nell’ambito del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (cosiddetta Public Procurement) pubblicati sulla Gazzetta ufficiale.
Una spinta in più - afferma Coldiretti - alla diffusione di prodotti di stagione, biologici e a denominazione di origine, in grado di rispondere alle esigenze sempre più forti che provengono in questa direzione dai consumatori, contribuendo anche a potenziare l’economia agricola del territorio.
Una grande opportunità per i cittadini che possono usufruire del fatto che l’Italia è l’unico paese al mondo che - precisa Coldiretti - può contare sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.606 specialità tradizionali censite in tutte regioni. Un paniere di specialità che è oggi più facilmente accessibile grazie alla rete di aziende agricole, mercati degli agricoltori e Botteghe di Campagna Amica Coldiretti, in grado di soddisfare anche le richieste della ristorazione pubblica e privata.
L’auspicio - sostiene Coldiretti - è che anche in Umbria le amministrazioni pubbliche “usufruiscano” con tempestività di questa vera e propria “rivoluzione nel piatto”, tenendo conto anche dei preoccupanti dati secondo cui gli italiani adulti in sovrappeso o obesi, rappresentano quasi la metà della popolazione (46 per cento) e il loro numero è aumentato del 10 per cento negli ultimi venti anni, anche per colpa di un preoccupante abbandono dei principi base della dieta mediterranea. Inoltre - ricorda Coldiretti - ben il 34 per cento dei piccoli cittadini italiani di 8 e 9 anni è lontano dal peso forma: oltre un milione è sovrappeso (22,1 per cento del totale) e 400mila (11,1 per cento) sono obesi, secondo il monitoraggio effettuato dal progetto “Okkio alla salute”, realizzato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità.
La nuova normativa - conclude Coldiretti - prevede, tra l’altro, una serie di criteri premianti che consentono di assegnare un punteggio a chi si impegna ad utilizzare prodotti alimentari  caratterizzati dalla minore quantità di emissioni di gas a effetto serra espressi in termini di CO2 equivalenti lungo il ciclo di vita. Niente più dunque ciliegie a Natale per combattere l’emissione di gas ad effetto serra.