20 Gennaio 2015
COLDIRETTI UMBRIA, OGM: DALL’UE LIBERTÀ DI NON COLTIVARLI

La libertà di non coltivare Ogm, sancita dall’Unione Europea al termine del semestre di presidenza italiana, è un fatto importante anche per l’Umbria e per i suoi prodotti agroalimentari. È quanto afferma Coldiretti Umbria nel commentare positivamente il via libera finale dell’Europarlamento alla direttiva che consentirà ai Paesi membri dell’UE di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo.
È una decisione - afferma Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria - che rispetta innanzitutto la volontà dei cittadini, il 76 per cento dei quali (in pratica 8 su 10) si oppongono al biotech nei campi; inoltre tutela i prodotti tipici che sono la vera ricchezza della nostra agricoltura famosa in tutto il mondo. La vera sfida per la nostra economia agricola - aggiunge Agabiti - è quella della tracciabilità e dell’origine, nel rispetto dell’identità e della qualità dei prodotti tipici nostrani e di quelli a denominazione d’origine riconosciuti dall’UE.
Gli organismi geneticamente modificati in agricoltura - ribadisce Diego Furia Direttore regionale Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy e del Made in Umbria.
Secondo un’analisi di Coldiretti, nell’Unione Europea, nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque Paesi, su ventotto, a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 seminati nel 2013, la quasi totalità dei quali in Spagna (136.962 ettari).