2 Agosto 2011
COLDIRETTI UMBRIA: OCCORRONO TEMPI RAPIDI PER IL PIANO SUINICOLO

Maggiori controlli all’importazione e l’approvazione dei decreti applicativi della legge nazionale sull’etichettatura che consenta di rendere riconoscibile al consumatore italiano non soltanto la provenienza della carne fresca di maiale, ma anche quella dei trasformati che rappresentano il 70 per cento della produzione suinicola del nostro Paese. Queste - spiega il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti - le richieste principali di Coldiretti in occasione del tavolo suinicolo promosso, grazie anche alla mobilitazione del 26 luglio a Milano, dal Ministro per le Politiche agricole Saverio Romano, nel corso del quale sono state illustrate le linee del piano di settore che a metà settembre dovrà essere valutato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Per Coldiretti - ribadisce Agabiti - è indispensabile partire con un piano di ristrutturazione che preveda, tra l’altro, disposizioni per il congelamento, per due anni, della situazione debitoria delle imprese di allevamento, misure per evitare azioni speculative sulle materie prime anche in relazione all’utilizzazione del mais nella produzione di biogas, l’attivazione di un piano per la produzione di suini leggeri allevati in Italia e contratti per la fornitura di suini all’industria prevedendo prezzi che tengano conto dei costi di produzione. Infine occorre alzare i livelli di controllo alle frontiere delle carni di maiale di provenienza non solo extracomunitaria, ma anche comunitaria in modo da evitare i ricorrenti, e più volte denunciati, fenomeni di agropirateria.
Intanto - come spiega il direttore della Coldiretti Umbria Alberto Bertinelli - prosegue anche l’impegno sul territorio per adottare un Piano organico per la zootecnia umbra, alle prese con emergenze di sostenibilità ambientale (con le questioni ancora “aperte” di Marsciano e Bettona), ma anche di commercializzazione e di mercato. Occorre restituire centralità ad un settore - aggiunge Bertinelli - che rappresenta oltre il 30% della produzione lorda vendibile agricola, fondamentale per la tutela ambientale e per il mantenimento delle zone marginali, così come della qualità del cibo made in Umbria. Nelle osservazioni presentate da Coldiretti al Documento di obiettivi del Piano Zootecnico Regionale - ribadisce Bertinelli - è stato sottolineato, tra l’altro, come uno degli obiettivi prioritari del Piano debba essere la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio zootecnico, contestualmente alla crescita del reddito degli allevatori, pur nel rispetto dell’ambiente. In particolare - sostiene il direttore della Coldiretti Umbria - visto che proprio la sostenibilità ambientale rappresenta la fonte di ispirazione del redigendo Piano, risulta indispensabile affrontarla e studiarla anche sotto l’aspetto dei costi che dovranno affrontare le imprese a questo riguardo. Tra le strategie del Piano - conclude infine Bertinelli - deve trovare uno spazio importante lo sviluppo di filiere locali: il territorio umbro offre infatti la possibilità di perseguire con successo la filiera corta, già presente nel comparto bovino da carne (in cui però va rafforzata), mentre è quasi totalmente assente negli altri comparti.