Prosegue senza soste l’attuazione del progetto economico della Coldiretti, per una “Filiera agricola tutta italiana” che abbraccia i vari comparti del settore primario e che ha come obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori, eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni, con l’offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole, di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori, al giusto prezzo.
Un progetto, che fa perno anche su nuove relazioni industriali, in cui si inserisce a pieno titolo il recente accordo di interesse nazionale siglato tra Coldiretti ed il Gruppo Maccaferri, per lo sviluppo della prima filiera agro energetica italiana che utilizza solo ed esclusivamente biomassa di origine vegetale di provenienza del territorio limitrofo degli impianti.
Oggi la strategia concreta di Coldiretti ha garantito inoltre, che il più importante gruppo manifatturiero del tabacco a livello internazionale, si sia impegnato ad acquistare per la campagna in corso e per il futuro, prodotto made in italy, riaprendo di fatto le trattative che erano bloccate, trainando anche altri soggetti e disegnando quindi prospettive concrete per il futuro del settore.
Un comparto, quello del tabacco, dove Coldiretti ha sempre ritenuto necessario il confronto con il mercato, per assicurare un futuro duraturo al settore, al contrario di quanti sostenevano esclusivamente la mera logica del premio comunitario, che ha invece “avvantaggiato” soprattutto l’industria manifatturiera e i suoi deboli “scudieri”.
Certo sul fronte tabacco - puntualizza Coldiretti - per alcune organizzazioni è difficile accettare una realtà che oggi costringe a confrontarsi con le imprese, a dover spiegar loro, il perché si è continuato a indicare “strade” irrealizzabili, che non tenevano conto dell’orientamento comunitario, a promettere sino a due mesi fa, importi dal P.S.R. che la Commissione Europea non ha autorizzato.
Coldiretti prosegue invece nel suo progetto economico, cosciente di poter e dover fare di più, a tutela di tutti i comparti dell’agricoltura, come dimostra anche la nascita della Holding Consorzi Agrari d’Italia cui aderiscono oltre 20 Consorzi Agrari e che punta alla razionalizzazione delle loro attività, alla realizzazione di una rete distributiva per le produzioni firmate dagli agricoltori, sulle nuove energie, sul credito e sulle assicurazioni e nella filiera dei seminativi con particolare riferimento al trading di grano duro, tenero, mais, altri cereali, alle attività industriali di mangimifici, sementi e a quelle di trasformazione delle produzioni (pasta, vino, olio, ecc).
Una serie di opportunità quindi - conclude Coldiretti - per superare le croniche inefficienze dell’agroalimentare italiano, con gli agricoltori che si candidano a diventare i veri protagonisti del proprio futuro.
3 Giugno 2010
COLDIRETTI UMBRIA, NUOVE RELAZIONI INDUSTRIALI