3 Agosto 2010
COLDIRETTI UMBRIA: L’AGRIASILO, UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER IMPRESE E CITTADINI

L’agricoltura può, grazie alle nuove normative, ampliare la propria sfera di intervento: con il moderno concetto di “multifunzionalità” infatti, il settore primario può fornire una serie di servizi a favore della collettività. È quanto sostiene Coldiretti Umbria, impegnata tra l’altro, attraverso il progetto nazionale “Educazione alla Campagna Amica” nella valorizzazione degli agriasilo.
Gli agriasilo - riferisce Coldiretti - rappresentano esperienze positive già sperimentate in molte regioni e possono costituire un patrimonio da potenziare ed estendere: ludoteche all’aria aperta, vicinanza con i prodotti della campagna e con gli animali, costituiscono alcune delle attività rivolte ai bambini e che trasformano le aziende in luoghi di grande ospitalità per i più piccoli. Gli asili in aziende agricole rappresentano vere e proprie “palestre verdi” - ribadisce Coldiretti - e quindi nuove forme di assistenza per i bambini, in ambienti stimolanti immersi nella natura, assumendo particolare significato ed importanza proprio nelle zone rurali, di cui anche la nostra regione è ricca e dove si registra una maggiore difficoltà di accesso ai servizi sociali. Tra l’altro, secondo una recente indagine Coldiretti/Swg, più di tre genitori su quattro (78 per cento), sognano di far crescere i propri figli in un agriasilo, un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni genuine.
Le opportunità didattiche degli agriasilo - spiega Coldiretti - variano naturalmente dall’attività produttiva dell’azienda in cui ci si trova; ad esempio, dove si produce grano si può imparare a fare il pane, ma anche disegni con i chicchi, dove si coltivano verdure si possono predisporre dei piccoli orti “autogestiti” per stimolare la manualità dei bambini, dove ci sono animali di allevamenti si può imparare a riconoscere i loro versi e molte altre innumerevoli possibilità di confronto con il mondo reale. Accanto all’opportunità unica di consumare prodotti freschi, di stagione e a chilometri zero del territorio - aggiunge Coldiretti - l’agriasilo garantisce anche una maggiore attività sportiva grazie agli spazi all’aria aperta dove svolgere attività didattiche a contatto con la natura: dalla preparazione dell’orto al gioco con gli animali.
In Umbria Coldiretti intende coinvolgere i soggetti istituzionali competenti, per verificare i presupposti in grado di attivare progetti sperimentali di agriasilo per imprese agricole locali. L’azienda “Terre del Subasio” di Spello, è una di quelle che potrebbero essere interessate da queste iniziative pilota: oltre a caratterizzarsi infatti per la coltivazione biologica di olio extravergine di oliva, ceci, farro, lenticchie ed ortaggi e ad aver diversificato la propria attività con un agriturismo, essa ha già ottenuto le autorizzazioni a livello comunale per operare come asilo nido.
“Da circa tre anni, all’interno dell’azienda Terre del Subasio - spiega il titolare Tiziano Bocciolini - sono attivi due servizi per l’infanzia: lo spazio gioco e l’asilo nido chiamato La Compagnia dei Birichini. Nei servizi operano una psicologa, in qualità di responsabile, un’operatrice dell’infanzia ed il personale ausiliario. Si tratta di un’esperienza innovativa molto apprezzata nel nostro territorio che consente di far conoscere meglio il mondo agricolo, grazie anche al contatto dei bambini con gli animali dell’azienda (asini, cavalli, pecore nane..) e con le attività tipiche della campagna come la semina, la cura dell’orto e dei fiori”.

I GENITORI CHE ISCRIVEREBBERO I FIGLI ALL’AGRIASILO
Favorevole 78 per cento
Contrario 9 per cento
Non sa 13 per cento
                                               Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2010
LA TOP FIVE DEI MOTIVI PER SCEGLIERE L’AGRIASILO
•  La possibilità di stare all’aria aperta
•  Il contatto diretto con la natura
•  Mangiare cibi semplici e sani
•  Mangiare prodotti stagionali e del territorio
•  Il contatto con gli animali
                                        Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2010