23 Gennaio 2012
COLDIRETTI UMBRIA, IRRIGAZIONE: SENZA UN’ADEGUATA PROGRAMMAZIONE, A RISCHIO IL MADE IN UMBRIA AGROALIMENTARE

Dopo la mancanza di precipitazioni che ha caratterizzato l’autunno scorso, anche il 2012 è stato fino ad ora segnato dall’assenza di pioggia che sta provocando un allarme generalizzato sulla situazione dei principali bacini idrici e dei terreni, anche perché sta mancando pure la neve, che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche.
È l’allarme lanciato dalla Coldiretti Umbria, in riferimento anche alla grave situazione creatasi la scorsa estate, che ha portato l’Organizzazione agricola, a richiedere già da settembre alle istituzioni locali interessate, la convocazione di un tavolo urgente sul problema.
Purtroppo - spiega Coldiretti - nonostante l’ormai sempre più “cronica” mancanza di acqua, dovuta soprattutto ai cambiamenti climatici in atto, con conseguenze quasi drammatiche nel corso del periodo estivo per tanti imprenditori agricoli umbri, le nostre reiterate richieste per affrontare questa emergenza in maniera preventiva, sono finora cadute nel vuoto.
Il rischio concreto - ribadisce Coldiretti - è quello di ritrovarsi tra poco nelle medesime condizioni dello scorso anno, ovvero con una serie di criticità, su diversi contesti territoriali, con un impatto pesante per il settore primario.
Dal mondo agricolo dunque, oltre ad una crescente preoccupazione - continua Coldiretti - giunge sempre più forte l’esigenza per un approccio programmatico e meno legato alle emergenze dell’uso dell’acqua per scopi irrigui, visto che ormai puntualmente si ripresentano problemi di scarsità di questo prezioso bene.
È giunto veramente il momento di agire - sostiene Coldiretti - anche in considerazione del fatto che tanti agricoltori stanno pianificando le proprie semine, senza un’adeguata certezza di approvvigionamento per il prossimo futuro. Tra l’altro, vale la pena di ricordare, che le normative tutelano come prioritario, dopo l’uso umano, proprio quello agricolo per fini irrigui.
Senza la possibilità di irrigare - conclude Coldiretti - non potrà più esistere e sopravvivere il vero Made in Umbria agroalimentare, che esprime qualità e legame con il territorio, oltre che il mantenimento dei livelli occupazionali delle realtà imprenditoriali.