Come purtroppo ci si aspettava, un’applicazione “rigida” del Piano regionale di Tutela delle Acque, non può che penalizzare l’attività agricola, con ricadute negative che in questo periodo “interessano” soprattutto le irrigazioni delle coltivazioni agricole.
È quanto emerso dalla riunione di ieri sera fra la dirigenza della Coldiretti Umbria e un gruppo di lavoro di imprenditori agricoli di Marsciano, alle prese attualmente con le restrizioni sui prelievi in vigore per il fiume Nestore, che preoccupano le imprese in piena attività.
Per questo, in un’ottica di collaborazione e concertazione, che possa portare ad un confronto costruttivo sulle norme maggiormente restrittive del Piano di Tutela delle Acque, Coldiretti Umbria ha chiesto all’Assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti, un incontro con gli imprenditori dell’associazione agricola, che possa ricercare possibili soluzioni politiche in grado di contribuire ad alleviare le difficoltà degli imprenditori stessi, conciliando equilibrio ambientale e sviluppo economico delle aziende.
Aziende - ribadisce Coldiretti - già alle prese da tempo con i notevoli sforzi di ordine economico previsti dal Piano, che nonostante la sua funzione prioritaria di tutela delle acque, da incoraggiare e da raggiungere, dovrebbe condizionare il meno possibile, in negativo, la libera attività di impresa, “delineando” percorsi utili anche per la qualità delle produzioni agricole e per il mantenimento del reddito degli agricoltori.