24 Gennaio 2012
COLDIRETTI UMBRIA, DANNI DA FAUNA SELVATICA: NECESSARIA “L’AUTOTUTELA” PER GLI AGRICOLTORI

Specialmente in un momento economico così difficile, non è più tollerabile che l’annoso problema dei danni che la fauna selvatica continua a causare al mondo agricolo, ricada esclusivamente sulle imprese. È quanto afferma Coldiretti Umbria, nel riportare l’esasperazione degli imprenditori agricoli, alle prese con una sempre più insostenibile situazione, data dal continuo proliferare della fauna selvatica, in particolar modo della specie cinghiale, tanto nociva per le coltivazioni agricole.
Un fenomeno questo - spiega Coldiretti - che interessa da anni tutto il territorio regionale e che, nonostante una nuova legge in materia, che affronta in maniera differente rispetto al passato, il tema della prevenzione e degli indennizzi, è tutt’altro che risolto, come risulta dai primi dati del 2011, che evidenziano danni in aumento rispetto all’anno precedente.
Le imprese agricole - continua Coldiretti - non possono più sopportare quindi una situazione che “liquidi” il problema della fauna selvatica, con indennizzi tardivi, o con un sistema preventivo di abbattimento di capi, rivelatosi ai fatti insufficiente. La strada - come da Coldiretti sempre auspicato - dovrebbe essere invece quella di una massiccia e “seria” prevenzione da attuare anche mediante un Piano straordinario, che limiti al minimo gli esborsi risarcitori della pubblica amministrazione.
Un’ulteriore proposta di Coldiretti, è quella di “autorizzare” gli agricoltori in tutto l’arco dell’anno “all’autotutela”, secondo quanto stabilito dalle nuove normative e ad integrazione dei sistemi preventivi già in atto; ed inoltre per il futuro, certezza di erogazione degli indennizzi, considerando che dal 2011 l’agricoltore va risarcito al 100%, da rimborsare in tempi accettabili.
L’obiettivo nell’immediato inoltre - ribadisce Coldiretti - è quello di rimettere tutte le parti interessate alla vicenda, dalle istituzioni, agli ATC, fino al mondo venatorio, intorno ad un tavolo per affrontare finalmente in maniera organica, un problema che attualmente sembra ricadere solo sul settore agricolo, impossibilitato ad esercitare in sicurezza un legittimo diritto d’impresa.
Coldiretti Umbria annuncia altresì la volontà e la necessità, di dar vita ad un “ente peritale” di parte, che possa verificare l’entità dei danni che la fauna selvatica arreca alle imprese.
Altra questione infine, che sta a cuore alle imprese in tema di danni, è quella della minaccia dei lupi e dei cani inselvatichiti per il bestiame. Anche in questo caso, nel rispetto delle normative in essere e dell’equilibrio dell’ecosistema: cosa impedisce di affrontare concretamente un problema che sembra ad esclusivo “appannaggio” dell’agricoltura?