10 Agosto 2012
COLDIRETTI UMBRIA, CALDO E SICCITÀ: A RISCHIO LE COLTURE AGRICOLE UMBRE

“Anche in Umbria, analogamente a quanto riscontrato in altre Regioni, ci potrebbero essere le condizioni per avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per il settore agricolo a causa della siccità”.
È quanto afferma il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, nel commentare positivamente la dichiarazione del Ministro delle Politiche agricole Mario Catania, che ha annunciato l’impegno del Ministero di lavorare in collaborazione con le Regioni interessate dal fenomeno climatico, per accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato  di calamità naturale, per far fronte ai danni arrecati al settore agricolo dalla perdurante siccità che ha interessato vaste aree dell’Italia centro-settentrionale.
Infatti - afferma Coldiretti - sulla base di un primo monitoraggio a livello regionale, il persistente caldo e la prolungata siccità legata all’arrivo di ripetute ondate di calore, stanno compromettendo i futuri raccolti, non solo delle colture annuali, girasole, mais, fieno, tabacco, ma anche, addirittura, delle colture pluriennali quali, vite e olivo. Complicata - aggiunge Coldiretti - anche la situazione nelle stalle, dove lo stress per l’eccessivo caldo, sta provocando una riduzione della produzione di latte; effetti negativi si riscontrano anche sui pascoli, con ripercussione sui bovini da carne.
Nei prossimi giorni - rileva il Direttore della Coldiretti Umbria Alberto Bertinelli - potremmo avere un quadro più dettagliato della stima dei danni che già ad oggi suscita comunque forte preoccupazione e, a questo proposito, manifestiamo la nostra disponibilità a sostenere l’iniziativa che l’Assessorato regionale all’agricoltura riterrà di intraprendere presso il Ministero per la dichiarazione dello stato di calamità naturale.
Peraltro, come sostenuto anche dal Ministro Catania, la gravità della situazione - conclude Agabiti - dovrebbe far riflettere tutti sulla esigenza di dare maggiore diffusione ad altri più incisivi strumenti di intervento, quali le assicurazioni agevolate, più adeguate per fronteggiare calamità naturali come quella attuale, tenuto conto del fatto che queste sono state inserite nel pacchetto di misure studiate dalla Commissione Europea per il periodo di programmazione 2014-2020.