Dopo un periodo avaro di precipitazioni, la perturbazione che ha colpito il Centro Italia, ha interessato a macchia di leopardo pure alcune zone dell’Umbria, con segnalazioni di danni causati al tabacco da temporali, vento e grandine che arrivano da San Giustino. È quanto rende noto Coldiretti Umbria, sottolineando altresì come oltre al clima sempre più penalizzante, gli agricoltori del luogo si trovino pure a scontare le problematiche legate agli approvvigionamenti e ai costi dell’acqua nella zona del Montedoglio.
Purtroppo il maltempo dei giorni scorsi ha colpito le nostre coltivazioni di tabacco con alcuni danni alle piante in un momento per loro particolarmente delicato - riferisce Claudio Alunno tabacchicoltore di San Giustino. Eventi calamitosi che stanno diventando sempre più frequenti e che nonostante le precauzioni adottate, rischiano di mandare in fumo mesi di investimenti e sacrifici. Una beffa, considerate anche le altre problematiche del territorio che vedono tanti agricoltori in difficoltà per la gestione dell’acqua e con gli ormai annosi problemi dei costi di questo prezioso bene, che minacciano gravemente la sostenibilità economica delle imprese.
Un evento che ha colpito pure la nostra coltivazione di tabacco con le piante che in questo periodo sono in fase di accrescimento - conferma Valerio Bendini, imprenditore agricolo sempre di San Giustino. In una zona, tra l’altro - aggiunge - soggetta anche alle questioni ben note sulla gestione dell’acqua del Montedoglio che stanno creando, già di per sé, forti preoccupazioni e difficoltà alle imprese, spese sul versante costi e che stiamo affrontando sui tavoli regionali con la nostra Organizzazione.
Da inizio luglio si contano 347 eventi estremi che si sono abbattuti sull’Italia, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento, secondo l’analisi Coldiretti su dati Eswd. Con i sempre più repentini cambiamenti climatici e quindi pure con il moltiplicarsi degli eventi estremi - afferma Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria - stiamo insistendo da diversi anni sulla necessità di un’attività di forte prevenzione che mitighi in parte le emergenze, ribadendo pure l’importanza di assicurarsi contro le calamità. Uno scenario non nuovo, specie in estate: con zone purtroppo alle prese con gravi fenomeni siccitosi e altre devastate repentinamente da bombe d’acqua e grandine. Se queste problematiche accomunano ormai tutte le aree della nostra regione, nella zona del Montedoglio - segnala Agabiti - le difficoltà però non finiscono qui: abbiamo ripetutamente denunciato gli alti costi dell’acqua, con difformità di prezzo con i territori vicini, e quelli “straordinari” per le manutenzioni degli impianti, che rischiano di far chiudere le aziende soggette a pesanti spese. Se nel breve periodo occorre intervenire per dare quindi un “respiro” sul fronte economico agli imprenditori - spiega Agabiti - in ottica futura serve accelerare concretamente, per mettere in piedi un sistema di gestione delle risorse idriche moderno e più attento al mondo imprenditoriale. E le esperienze e le competenze maturate in quest’ambito dagli agricoltori, come nel caso dei Consorzi di Bonifica, per la gestione dell’ambiente, dell’assetto idrogeologico e delle varie criticità, dovrebbero essere replicate in maniera funzionale anche su questi territori, aree fondamentali per tutto il settore primario umbro.