L’Europarlamento ha approvato nuove norme sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica, con il via libera, nel mercato europeo, a prodotti certificati come biologici contaminati da prodotti chimici fitosanitari. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria, nel ricordare come il nuovo regolamento concede agli Stati la possibilità di mantenere in vigore soglie meno restrittive per i residui di fitofarmaci o di contaminazione da Ogm con un grave danno di immagine per il settore del bio soprattutto nei Paesi, come l’Italia, nei quali gli standard di produzione sono molto elevati. Inoltre - aggiunge Coldiretti - la possibilità di produrre biologico senza utilizzare il suolo contrasta totalmente con i principi fondamentali che caratterizzano questo metodo di produzione, che non può prescindere dalla terra. In Umbria, sono oltre 1200 gli operatori biologici e quasi 38000 gli ettari di superficie, secondo le analisi della Coldiretti regionale su dati Sinab. In questo quadro per difendere i primati della produzione Made in Italy è necessario - chiede Coldiretti - accelerare sul marchio nazionale per le produzioni biologiche italiane per consentire scelte di acquisto più consapevoli, con sei italiani su dieci (60%) che nel 2017 hanno comperato almeno qualche volta prodotti biologici, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. L’Italia detiene la leadership per numero di imprese bio, con il fatturato realizzato dal settore al consumo - conclude Coldiretti - che supera i 2,5 miliardi di euro: tra i canali di acquisto accanto alla grande distribuzione e ai negozi specializzati, particolarmente dinamici sono stati gli acquisti diretti dai produttori nei così detti farmers market, con la rete degli agricoltori di Campagna Amica in testa.
24 Aprile 2018
COLDIRETTI UMBRIA: ACCELERARE SU MARCHIO NAZIONALE PER LE PRODUZIONI BIOLOGICHE