29 Febbraio 2012
COLDIRETTI UMBRIA: A NORCIA UN INCONTRO SULLA RIFORMA DELLA PAC

In attesa che la nuova Pac, Politica Agricola Comune, diventi definitiva, gli imprenditori agricoli discutono della proposta di riforma, calandola nelle proprie realtà. È successo ieri a Norcia, dove, nell’ambito di una serie di appuntamenti previsti in tutta la regione, Coldiretti Umbria ha organizzato un incontro per evidenziare gli aspetti salienti e le nuove implicazioni per il periodo 2014-2020.
La riforma sarà oggetto di negoziazione da parte degli Stati membri dell’UE - ha affermato Alberto Bertinelli direttore Coldiretti Umbria - ma se verrà usata come riferimento solo la superficie agricola, senza meccanismi di correzione, si favoriscono nuove rendite fondiarie. In un momento di forte crisi economica - ha aggiunto Bertinelli - le risorse vanno indirizzate verso un’agricoltura che dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive, valorizzando la capacità di produrre qualità, sicurezza, distintività, legame con il territorio, filiera corta, attenzione ai bisogni e alle aspettative dei consumatori.
In discussione nella Riforma, tra l’altro - è stato spiegato a Norcia - c’è la definizione dell’agricoltore attivo, quale beneficiario principale degli aiuti comunitari. Per Coldiretti e per l’intera filiera agricola italiana l’agricoltore attivo non può che essere quello professionale, cioè quello che lavora e vive di agricoltura e che sarebbe spinto all’abbandono dalla riduzione del sostegno.
Angelo Frascarelli dell’Università degli Studi di Perugia, ha sottolineato come in Umbria i pagamenti diretti della Pac hanno un’importanza notevolissima; l’agricoltura umbra rappresenta una percentuale dell’1,5% del valore aggiunto agricolo nazionale, a fronte del 3,5% di pagamenti diretti della Pac. La grande novità per la Valnerina - ha spiegato Frascarelli - è che la nuova Pac sarà orientata ai beni pubblici (paesaggio, presidio del suolo, ambiente, ecc..) e quindi porterà un raddoppio delle risorse per questi territori, dove notoriamente l’agricoltura assume un grande valore per ambiente e occupazione. Finalmente - ha concluso Frascarelli - anche l’agricoltura di montagna, avrà la stessa dignità del resto dell’agricoltura umbra.