21 Ottobre 2011
COLDIRETTI TERNI, “IL PUNTO”, DELLA COMMISSIONE TECNICA VITIVINICOLA

Una vendemmia anticipata di dieci, venti giorni, una produzione in calo del 10-20%, ma risultati qualitativamente ottimi: queste in sintesi, le valutazioni della Commissione tecnica Coldiretti per il settore vitivinicolo per la provincia di Terni, riunitasi nei giorni scorsi presso la Cantina Barberani, per fare il punto sulla stagione di quest’anno.
Complessivamente - sottolineano dalla Commissione tecnica Coldiretti - pur essendo stata una stagione vendemmiale tecnicamente complessa, si riscontrano dei risultati qualitativamente molto promettenti. I primi dati analitici evidenziano vini bianchi con una buona struttura acida ed un’ottima carica aromatica, e vini rossi, dove non si sono verificati problemi di maturazione fenolica, dotati di ottima struttura, colore, buon grado alcolico con ottime prospettive di evoluzione. In particolare, per quanto riguarda l’Orvieto - informa la Commissione tecnica - la qualità in genere risulta ottima; i profumi, grazie allo stato sanitario dell’uva, praticamente ottimale, esaltati dalla acidità piuttosto sostenuta, sono freschi e fruttati, con buon patrimonio aromatico, mentre struttura e personalità fanno “della 2011” una delle migliori annate dell’ultimo decennio. Proprio la qualità dell’Orvieto, unitamente alla riduzione della produzione per ettaro voluta dalla maggioranza dei soci del Consorzio - aggiunge la Commissione tecnica - costituiscono, per i produttori che lo vorranno, due elementi fondamentali per la sua rivalutazione sul mercato.
Le condizioni meteorologiche nella provincia di Terni durante i mesi di agosto e settembre - spiegano ancora dalla Commissione Coldiretti - caratterizzate dalla totale assenza di precipitazioni ed elevate temperature, hanno provocato un’ulteriore diminuzione della produzione per ettaro, rispetto a quella già pronosticata nei report pre-vendemmiali. Il forte irraggiamento solare ha determinato un precoce processo di maturazione, un accumulo zuccherino anticipato, con una conseguente resa in vino minore rispetto agli standard. Pertanto si è presentata una diminuzione della produzione di uva tra il 10% e 20%: vanno inoltre considerate le perdite di prodotto dovute alle grandinate primaverili e alle disposizioni della misura della Vendemmia Verde (a livello regionale secondo dati Ismea, c’è stato un calo della produzione del 10% rispetto al 2010, con 790.000 ettolitri di vino prodotto nel 2011, a fronte di 875.000 ettolitri del 2010).
Alla luce di tali condizioni climatiche - ribadisce la Commissione tecnica Coldiretti - la stagione vendemmiale è iniziata con largo anticipo, da 10 a 20 giorni prima rispetto alle annate precedenti, con molte aziende che si sono adoperate ad affrettare i tempi di raccolta per ottenere la migliore qualità possibile.
Le perdite più rilevanti in resa per ettaro sono state riscontrate principalmente sulle varietà precoci internazionali: vitigni come Chardonnay, Sauvignon, Pinot Grigio e Merlot hanno subito cali molto rilevanti, sfiorando in alcune zone anche il 40%, ma con risultati qualitativi molto buoni. Le varietà autoctone a bacca bianca, principalmente Grechetto e Trebbiano, hanno mantenuto e a volte superato gli standard qualitativi delle annate precedenti, a testimonianza che le varietà autoctone, adattate alle nostre zone da centinaia di anni, in annate particolarmente difficili, riescono a garantire risultati eccellenti.
Infine - conclude la Commissione tecnica Coldiretti - i vitigni a bacca rossa come Sangiovese e Cabernet, al variare delle diverse zone pedoclimatiche, hanno prodotto risultati molto eterogenei, con problemi di maturazione in alcune zone e picchi di eccellenza qualitativa in altre.