19 Giugno 2013
COLDIRETTI PERUGIA: NONOSTANTE AZIONI DI CONTENIMENTO, NON SI FERMANO I DANNI DEI CINGHIALI.

Spesso, pur rispondendo alle sollecitazioni degli imprenditori agricoli che richiedono l’intervento di urgenza delle squadre competenti, le battute di contenimento dei cinghiali, non portano a risultati soddisfacenti.
È quanto lamenta la Coldiretti Perugia, che da diverse parti del territorio provinciale, continua a ricevere le segnalazioni, la preoccupazione e il disappunto degli imprenditori agricoli, il cui lavoro è oggetto delle devastazioni da parte dei cinghiali.
Accade - afferma Coldiretti - che il più delle volte gli animali vengano solo “spaventati”, con il risultato di uno scarso contenimento della specie. La conseguenza - continua Coldiretti - è che l’annoso problema dei danni, continua a gravare in maniera pesante sulle imprese. La strada - come da Coldiretti sempre auspicato, sostiene il presidente provinciale Luca Panichi - deve essere quella di una ancora più puntuale e massiccia attività di prevenzione, in grado di limitare al minimo i danni e di conseguenza gli esborsi risarcitori della pubblica amministrazione per gli indennizzi, ma anche di più convinte e incisive operazioni di abbattimento di urgenza, richieste con l’intervento delle apposite squadre.
Le devastazioni alle coltivazioni dovute ai cinghiali - ribadisce il presidente Panichi - specie in questa difficile congiuntura economica, in cui si registrano pure i danni del maltempo, penalizzano in maniera sempre più grave i bilanci aziendali, inficiando l’impegno degli imprenditori, impossibilitati a valorizzare la propria attività nel mercato. Il fatto che il lavoro quotidiano venga distrutto dalla furia dei cinghiali quindi - conclude Panichi - oltre a colpire moralmente l’impegno degli imprenditori agricoli, rischia di ostacolare lo sviluppo di quelle produzioni agricole locali e del cibo made in Umbria, che caratterizzano il nostro territorio e preservano paesaggio ed ambiente, costituendo una leva competitiva importante per l’intera economia.