23 Luglio 2012
COLDIRETTI, OLIVICOLTURA: “OLIO E NECESSITÀ”

“Olio e necessità. Difendere l’ambiente, promuovere la qualità”: questo il titolo del Seminario organizzato il 26 luglio alle ore 10,00, dall’Organizzazione dei Produttori Olivicoli (APROL) di Perugia, presso la sede della Coldiretti di Perugia. Un Seminario di presentazione ai produttori del progetto triennale Reg. CE N. 867/08 del 01/09/2008 come modificato dal Reg. UE N. 1220/2011 del 25/11/2011.
All’iniziativa, parteciperanno oltre al presidente dell’Aprol Perugia Giulio Scatolini, il direttore della Coldiretti Umbria Alberto Bertinelli, Amedeo De Franceschi Responsabile Operativo Nucleo Agroalimentare Forestale (NAF), Maurizio Servili della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia e Stefano Polacchi del “Gambero Rosso”.
Il Seminario riflette l’impegno dell’Aprol Perugia a favore della qualità e della tipicità delle produzioni made in Umbria e verso una sempre maggiore informazione del consumatore e degli imprenditori; grazie agli interventi dei relatori si approfondiranno i temi dell’innovazione tecnologica nel settore, del rispetto delle norme e dell’importanza della comunicazione.
È necessario - afferma Giulio Scatolini presidente dell’Aprol Perugia - potenziare gli interventi per la valorizzazione dei prodotti di qualità legati al territorio di produzione, caratteristica di fondamentale importanza specialmente per l’olio di oliva, così come ribadire l’attenzione verso le legittime aspirazioni in termini reddituali delle imprese olivicole locali.
Anche il comparto olivicolo - afferma il direttore regionale Coldiretti Alberto Bertinelli - riveste un ruolo di primo piano nel progetto Coldiretti per “una filiera agricola tutta italiana”, che vuol creare più trasparenza e più potere contrattuale per le imprese agricole, per potenziare e distinguere anche il vero cibo made in Umbria. In  quest’ambito - conclude Bertinelli - anche la recente proposta di legge salva-olio Made in Italy, costituisce  un’occasione fondamentale per contribuire a restituire alle imprese agricole il valore delle produzioni, ma anche per sostenere l’economia umbra che ha nell’olio uno dei suoi prodotti di eccellenza.

- In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono oltre 27.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 90.000 quintali di olio l’anno. Gli olivi sono per la maggior parte di varietà Moraiolo, che è la cultivar che simbolicamente e concretamente rappresenta l’olio umbro, di varietà comuni come Frantoio e Leccino e di cultivar autoctone, nell’areale del Trasimeno varietà Dolce Agogia, nell’areale di Giano dell’Umbria varietà San Felice e Nostrale di Rigali nell’areale di Gualdo Tadino. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è l’unica denominazione italiana estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 250, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.