13 Luglio 2011
COLDIRETTI, IRRIGAZIONE: CHIESTO UN TAVOLO DI CRISI A REGIONE E PROVINCIA DI PERUGIA, PER STOP ATTINGIMENTI NESTORE

A seguito della nuova ordinanza della Provincia di Perugia, che blocca gli attingimenti dal fiume Nestore, Coldiretti ha inviato un telegramma a nome del presidente regionale Agabiti e provinciale Panichi, alla presidente della Regione Marini, a quello della Provincia di Perugia Guasticchi, all’Assessore regionale all’Agricoltura Cecchini e a quello all’Ambiente Rometti, per la convocazione urgente di un incontro e l’apertura di un Tavolo di crisi sul problema.
L’urgenza si è resa necessaria - spiega Coldiretti - a seguito delle gravi implicazioni che il blocco totale degli attingimenti sul Nestore, come da ordinanza di oggi della Provincia, comporterà sull’attività degli imprenditori agricoli, in particolare per quelli della zona di Marsciano, per i quali la mancanza di acqua in questo periodo, causerà gravi danni economici, per le produzione orticole, tabacchicole e per il comparto zootecnico.
Servono risposte immediate quindi, senza la possibilità di irrigare infatti - ribadisce Coldiretti - non potrà più esistere e sopravvivere l’attività agricola, espressione della qualità del cibo made in Umbria, del legame con il territorio, oltre che del mantenimento dei livelli occupazionali delle realtà imprenditoriali.
Pur nel rispetto degli equilibri ambientali - aggiunge Coldiretti - occorre tenere nella dovuta considerazione le necessità degli imprenditori, che ogni anno in questo periodo, sono chiamati a grandi sacrifici, che oggi più che mai potrebbero rivelarsi inutili, visti i danni irreparabili cui stanno andando incontro le colture a causa delle limitazioni dell’acqua per uso irriguo, vedendosi annullati, tra l’altro, anche quelli già posti in essere attraverso la realizzazione di sistemi di irrigazione a basso consumo.
Proprio per rappresentare la gravità della situazione, sempre nella giornata odierna, una delegazione della Coldiretti si era recata in Prefettura, per mettere a conoscenza la massima autorità di Governo sul territorio, del malcontento e della esasperazione di tanti imprenditori agricoli, che a seguito della restrizione degli attingimenti, vedono seriamente compromessa la propria attività e i rilevanti investimenti effettuati.
Intanto ad aggravare la situazione - afferma Coldiretti - c’è da registrare anche quanto sta avvenendo nel territorio dell’Alta Valle del Tevere, dove, nonostante le rassicurazioni ricevute nei mesi scorsi, gli imprenditori agricoli sono alle prese con la riduzione dei flussi idrici delle condotte di Montedoglio. Anche in questo caso, Coldiretti ha chiesto un tavolo di confronto alla Comunità Montana Alta Umbria e all’Ente Irriguo Umbro Toscano, che si terrà venerdì.
Tutta questa situazione - conclude Coldiretti - testimonia l’assoluta necessita di dare attuazione ad una effettiva politica di programmazione circa la gestione delle risorse idriche, che consenta al mondo agricolo, nel rispetto della salvaguardia ambientale, di operare, anche nella scelta degli indirizzi colturali, in un quadro di certezze, senza veder compromesso il libero esercizio di impresa.