19 Ottobre 2012
COLDIRETTI, FORUM CERNOBBIO. RECORD STORICO EXPORT AGROALIMENTARE: 31 MLD.

Il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani nel 2012, raggiungerà il massimo di sempre, superando quota 31 miliardi di euro. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio, in occasione della diffusione dei dati Istat su fatturato e ordinativi dell’industria, in calo rispetto allo scorso anno. L’agroalimentare conferma dunque il suo ruolo di traino per l’intero Made in Italy all’estero, dove il buon cibo tricolore contribuisce in misura determinante a valorizzare l’immagine del Paese.
Come affermato anche dal Presidente nazionale della Coldiretti Marini - sostiene Albano Agabiti, presidente regionale dell’Organizzazione agricola -  questa è la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione, che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane.
Occorre quindi - aggiunge Agabiti, presente a Cernobbio con una delegazione umbra - che l’Italia torni a fare l’Italia. Se vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione, perdiamo: aggiungendo invece creatività, paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo nel Paese e anche in Umbria, possiamo vincere. Se infatti, riusciremo ad “inserire” questi forti valori distintivi nel cibo, renderemo unici i nostri prodotti. Anche l’andamento dell’agroalimentare umbro all’estero negli ultimi mesi è positivo - ribadisce Agabiti - a testimonianza dell’impegno con cui le imprese agricole umbre stanno cercando di aprirsi ai mercati internazionali, ora occorre però che anche a livello locale mondo della ristorazione e della distribuzione, facciano un passo avanti in direzione delle produzioni nostrane. Infatti l’utilizzazione e quindi il consumo di made in Umbria agroalimentare è ancora insufficiente nel nostro territorio.
Se in questo tempo di crisi, come emerge sempre da un’indagine a Cernobbio - ribadisce il presidente di Coldiretti Umbria - solo il 17 per cento degli italiani dichiara di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari (in cima alle rinunce, vestiti, viaggi e vacanze), bisogna guardare ancora con maggiore attenzione a qualità e provenienza, diffidando magari dei prodotti alimentari venduti a prezzi eccessivamente bassi. Oggi infatti - conclude Agabiti - non ci si può più permettere di dare per scontata la qualità del cibo portato in tavola come avveniva nel passato, quando gli effetti della globalizzazione non erano così rilevanti.