2 Ottobre 2025
GIORNATA SPRECHI: COLDIRETTI, 1,7 MLD DI TONNELLATE DI CIBO NELLA SPAZZATURA. Serve incentivare il consumo di cibo locale, il ruolo dei mercati contadini e la lotta agli sprechi

Ogni anno 1,7 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, di cui oltre un miliardo viene gettato tra le mura domestiche. Un fenomeno inaccettabile dal punto di vista economico e ambientale, oltre che da quello etico, considerato che questa quantità di prodotto basterebbe per sfamare 1,26 miliardi di persone. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su elaborazioni del Centro Studi Divulga diffuse in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari che si celebra ogni anno il 29 settembre. Frutta e verdura rappresentano più della metà degli sprechi alimentari, mentre i cereali, che sono l’alimento più consumato al mondo, coprono il 23% del complessivo. La carne e i prodotti lattiero-caseari rappresentano l’8% degli sprechi in volume ma con un’incidenza in valore pari a un terzo del totale. Se non assisteremo ad un reale cambio di passo, secondo il Centro Studi Divulga, entro il 2033 i dati potrebbero peggiorare con una perdita aggiuntiva di cibo quantificabile in 230 milioni di tonnellate in più di cibo sprecato rispetto al periodo attuale.

Occorre rafforzare una rete globale capace di promuovere sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale, valorizzando la filiera corta, sostenendo l’agricoltura familiare, incentivando il consumo di cibo locale - afferma Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria. I cibi del nostro territorio in vendita nei mercati contadini infatti - ricorda Agabiti - sono di stagione, freschi e durano di più, senza dover percorrere lunghe distanze prima di arrivare sulle nostre tavole. Un’opportunità peraltro favorita della più grande rete europea di vendita diretta di prodotti agricoli, quella di Campagna Amica, che si sviluppa a livello regionale con oltre 500 aziende agricole e agrituristiche, che consentono una presenza capillare e costante dei nostri mercati nelle principali piazze dell’Umbria.

A incidere sugli sprechi alimentari non sono solo i consumi - ribadisce Mario Rossi Direttore regionale Coldiretti - ma anche l’attuale modello di distribuzione delle risorse e gli squilibri generati dal declino dei sistemi locali basati sull’agricoltura familiare, che oggi hanno bisogno di essere sostenuti e rilanciati. Proprio tutti i nostri mercati, sono diventati, tra l’altro, luoghi privilegiati dove coinvolgere le famiglie e soprattutto i più piccoli, in un percorso educativo che con appositi laboratori affronta i temi del non spreco e del riciclo. Grazie al lavoro dei nostri agricoltori - conclude Rossi - valorizziamo la vendita diretta e il ruolo dei mercati contadini: un nuovo modello economico ma anche una leva per responsabilizzare e trainare la filiera verso i valori di trasparenza, l’origine territoriale del cibo, il consumo consapevole e la lotta agli sprechi.