6 Giugno 2024
COLDIRETTI UMBRIA: L’EUROPA CHE VOGLIAMO, IN DIECI PUNTI! L’incontro della Dirigenza regionale Coldiretti con i candidati alle Elezioni Europee

Sono dieci i punti del manifesto che delinea la traiettoria sindacale di Coldiretti per la prossima legislatura, presentati ieri ai candidati alle Elezioni Europee, Francesca Peppucci, Mirco Carloni, Marco Squarta e Camilla Laureti, nel corso di singoli incontri presso la sede regionale dell’Organizzazione agricola a Perugia, alla presenza dei soci. L’Europa che vogliamo come agricoltori umbri - ha spiegato il Presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti - è molto diversa da quella attuale. Da qui le nostre mobilitazioni anche dei mesi scorsi a Bruxelles e al Brennero, con un pressing nei confronti delle istituzioni europee contro l’ideologismo o spesso immobilismo che ha penalizzato l’agricoltura. Sono arrivati i primi risultati, dalla revisione della Pac alla moratoria dei debiti, ma tanto ancora resta da fare. Tra le nostre richieste e proposte - spiega Agabiti - l’incremento dei fondi della Politica Agricola Comune, la tanto criticata Pac, per assicurare così cibo sano e sicuro a tutti i cittadini europei e favorire il ricambio generazionale; lo stop alla concorrenza sleale introducendo il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previste dal mercato interno, ed etichettatura d’origine obbligatoria su tutti gli alimenti e abolizione della regola del codice doganale sull’ultima trasformazione. No al nutriscore e al cibo artificiale prodotto in laboratorio i cui effetti sulla salute dei consumatori sono sconosciuti, seguendo l’esempio dell’Italia che ha approvato una legge che ne vieta la produzione e commercializzazione, ma anche il rafforzamento delle azioni contro le pratiche sleali e incentivazione degli accordi di filiera. Ed ancora - ribadisce il Direttore Coldiretti Umbria Mario Rossi - la semplificazione e l’alleggerimento degli oneri burocratici che costano tempo e denaro alle imprese e più risorse e strumenti per accompagnare la gestione del rischio nelle campagne dove sostenibilità e cambiamenti climatici sono sfide prioritarie. Chiediamo di semplificare lo sviluppo rurale ed investire su ricerca e formazione, e di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione. L’Europa che vogliamo - aggiunge Rossi - è un’Europa che innanzitutto riconosca e sostenga il ruolo degli agricoltori di custodi degli ecosistemi e della biodiversità, di attori principali dello sviluppo economico e sociale, produttori indispensabili di cibo, sentinelle dell’ambiente e delle tradizioni enogastronomiche, portatori di salute e benessere e protagonisti anche in chiave turistica. Abbiamo anche invitato i candidati - conclude Rossi - a sottoscrivere la petizione popolare europea promossa da Coldiretti per chiedere al prossimo Parlamento di estendere l’etichetta di origine su tutti i prodotti alimentari. Un obiettivo a cui servono 1 milione di firme, per un tema che, grazie a Coldiretti, è già entrato nell’agenda della Commissione UE.